Approfondimenti medici

Tumore prostatico

Nei Paesi occidentali il tumore della prostata è secondo solo al tumore polmonare ed è stato calcolato, di recente, che tale neoplasia sarà sviluppata da 1 maschio su 12, anche se non tutti lo svilupperanno clinicamente.
L’incidenza va aumentando con l’aumentare dell’età. In Italia questo tumore rappresenta la terza causa di morte dell’uomo.
 
Nello sviluppo di questa patologia sono chiamati in causa vari fattori anche se ipotetici ed avvalorati da osservazioni su numerosi pazienti e vari studi in corso.

I fattori più accreditati sono:
  • ormonali;
  • nutrizionali;
  • genetici;
  • ambientali;
  • sostanze chimiche carcinogetiche;
  • agenti infettivi.
La diffusione della malattia ha stimolato vari gruppi di studio, in tutto il mondo, a ricercare forme di prevenzione, non ancora scoperte.
Attualmente è fondamentale la diagnosi precoce di tale tumore e cioè quando questo è ancora asintomatico e localizzato nella prostata. In questo stadio, infatti, la malattia è ancora trattabile ed eradicabile completamente.
La diagnosi precoce si avvale di alcuni presidi fondamentali quali i seguenti.
  • La visita specialistica con esplorazione rettale attraverso cui si apprezza il volume, la consistenza, la morfologia e la simmetria della ghiandola prostatica. A tale visita ci si dovrà sottoporre a frequenza annuale a cominciare dai 50 anni. I maschi che hanno casi di tumore prostatico nel gentilizio dovranno anticipare a 40 anni l’inizio delle visite annuali.
  • Il dosaggio ematico del PSA (antigene prostatico specifico) il cui avvento ha portato ad una più elevata percentuale di diagnosi di malattie clinicamente localizzate. In alcuni studi si è rilevato che il PSA in soggetti con malattia localizzata inizia ad elevarsi già cinque anni prima della diagnosi clinica. Vi sono altri marcatori del tumore prostatico attualmente ancora in fase di studio e di cui presto sentiremo parlare.
  • L’ecografia prostatica transrettale (TRUS) ci permette di evidenziare noduli sospetti anche se di alcuni millimetri e cioè quando sono ancora confinati nella ghiandola prostatica.
  • L’agobiopsia prostatica ecoguidata o di noduli evidenti o multipli (da 6 a 12 in tutto l’ambito prostatico) in casi di elevato valore del PSA.
 
 
Dott. Carlo Andrisani

 

 

 

 
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